Fondi a chi disegna le città intelligenti

Fonte: Il Sole 24 Ore del lunedì

Nelle città – o in generale nei grandi agglomerati urbani – vive e vivrà una fascia sempre maggiore di popolazione. È nelle città che si concentrano e si concentreranno le principali problematiche di “convivenza efficiente”, di inclusione sociale, di mobilità sostenibile, di qualità delle vita in generale. È per queste considerazioni di massima che divengono sempre più numerose le politiche di intervento pubblico per favorire la ricerca e l’implementazione di soluzioni ai principali problemi collettivi che si addensano “su scala metropolitana”. Il modello di riferimento è quello delle “Smart Communities”, delle città intelligenti che, declinato in altro modo, è quello finalizzato a dare soluzione a problemi di scala urbana, metropolitana e – più in generale – territoriale tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione.
Nell’ambito appena delineato si concentra anche una parte consistente di incentivi finanziari (comunitari e nazionali) alla ricerca. Al momento, è aperto un bando nazionale, emanato dal ministero della Ricerca con Decreto Direttoriale 5 luglio 2012 n. 391/Ric. Due sono le linee di intervento, con scadenze differenziate per la presentazione delle proposte: 9 novembre 2012, per la presentazione delle “Idee progettuali”; 7 dicembre 2012 per la presentazione dei “Progetti di innovazione sociale”. Sul piatto ci sono 655,5 milioni di euro (di cui 170 sotto forma di contributo nella spesa e 485,5 per il credito agevolato) per proposte implementabili sull’intero territorio nazionale. Numerosi gli ambiti su cui sviluppare le proposte. Nella tabella a fianco ne vengono riassunte le caratteristiche principali. Ovviamente, in essi non si esauriscono tutti i potenziali problemi metropolitani dell’oggi e del domani, ma una precisa definizione del raggio d’azione degli incentivi era comunque necessaria.
Una parte dei fondi a disposizione – pari a 25 milioni di euro – è stanziata per i Progetti di Innovazione Sociale che potranno essere presentati esclusivamente da giovani di età non superiore ai 30 anni. Le proposte di ricerca – sia nella prima fase di individuazione generale che in quella di progettazione esecutiva – devono essere elaborati obbligatoriamente in lingua italiana e in lingua inglese e devono fare riferimento a uno solo degli ambiti ammissibili, considerato quale settore di riferimento applicativo prioritario. È prevista una valutazione premiale per quei progetti che presentano soluzioni tecnologiche aperte e interoperabili in grado di avere un impatto su più di uno dei comparti individuati.
I progetti candidati agli aiuti dovranno contemplare attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale (quest’ultima non preponderante) finalizzate a nuovi prodotti, processi, servizi, contribuendo anche a far crescere un capitale umano specializzato nell’economia dei servizi, al fine di innescare meccanismi di “crescita intelligente”. Tutte le attività dovranno, inoltre, caratterizzarsi per il ricorso prevalente a tecnologie Ict e i risultati della ricerca dovranno essere validati mediante sperimentazione condotta con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate. Inoltre, le Idee Progettuali dovranno caratterizzarsi per la capacità di potenziare e valorizzare gli ambiti di intervento, con specifico riferimento a quelli di particolare rilevanza economica a livello regionale, con contestuale capacità di ricadute su altri ambiti o su altre Regioni.
Le proposte possono essere presentate da imprese di qualsiasi dimensione, centri di ricerca, consorzi e società consortili, parchi scientifici e tecnologici (così come definiti all’art.5 comma 1 del DM 593/2000), aventi sede operativa nell’intero territorio nazionale. Ogni singola idea progettuale può essere avanzata da un numero massimo di otto proponenti e il relativo costo complessivo non può essere inferiore a 12 milioni di euro e superiore a 22 milioni di euro. Regole specifiche sono poi previste per la composizione del partenariato proponente.
Gli aiuti sono previsti nella forma del contributo alla spesa (a fondo perduto) e del finanziamento agevolato. La loro misura è quella massima riconosciuta dalla normativa comunitaria (50% in ESL per la ricerca industriale e 25% in ESL per lo sviluppo sperimentale). Poiché le intensità di aiuto potranno essere aumentate in funzione della tipologia del soggetto proponente (piccola o media impresa) e in presenza della collaborazione effettiva fra imprese o con organismi di ricerca, si arriva a benefici massimi del 60% a fondo perduto, con una parte aggiuntiva di finanziamento agevolato (ad un tasso d’interesse, fissato con provvedimento ministeriale, attualmente dello 0,5% fisso annuo). Il tutto potrà avvenire sino a concorrenza di un’intensità massima dell’80% in ESL.

TUTTE LE SPESE FINANZIABILI
Personale
Ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario adibito all’attività di ricerca che risulti in rapporto con il soggetto beneficiario dei contributi, dipendente a tempo indeterminato o determinato e/o lavoratore parasubordinato, e/o titolare di borsa di dottorato, o di assegno di ricerca, o di borsa di studio che preveda attività di formazione attraverso la partecipazione al progetto
Strumenti e attrezzature
Sono finanziabili per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca. Altrimenti, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto di ricerca, calcolati secondo i principi della buona prassi contabile
Consulenze
I servizi di consulenza e i servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca, per una quota non superiore al 10% delle spese ammissibili
Spese generali supplementari
Si intende quelle derivanti direttamente dal progetto di ricerca, imputate con il calcolo pro-rata all’operazione. Tali spese non possono eccedere il 50% delle spese del personale
Altri costi di esercizio
Includono i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell’attività di ricerca; costi di fideiussione, informazione e pubblicità

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