Fisco municipale corretto

Ci sarà un decreto correttivo del fisco municipale. Lo ha detto ieri a Radio Radicale il presidente della commissione bicamerale sul federalismo fiscale Enrico La Loggia, rispondendo in qualche modo alle parole pronunciate in mattinata dal Presidente della Repubblica. “Se si vuole andare verso un autonomismo che raggiunge aspetti di federalismo, non si può limitare solo al campo fiscale”, aveva detto Giorgio Napolitano, rispondendo a Palazzo Vecchio ad alcune domande degli studenti universitari. “Nel momento in cui diamo poteri nuovi alle regioni sul piano finanziario – ha detto ancora – non possiamo avere un sistema parlamentare con due Camere con gli stessi poteri. Dobbiamo avere, come in altri Paesi federalisti, una Camera delle regioni e delle autonomie”.
“Restano da misurare gli effetti sociali” dei decreti attuativi del federalismo anche ricorrendo a “correttivi necessari”, aveva poi aggiunto il presidente della Repubblica. A stretto giro la risposta di La Loggia. “La delega sul federalismo fiscale sarà prorogata di sei mesi entro la metà di giugno – ha detto – come richiesto dell’opposizione. Mancano ancora il decreto sull’armonizzazione dei bilanci, estremamente importante ( un modello unico di bilancio che valga per tutti i comuni), quello su premi e sanzioni agli amministratori che avranno amministrato bene o male, quello sulle funzioni e i compiti di Roma capitale, e in ultimo un decreto correttivo”. “Siccome il federalismo fiscale sta partendo con un regime transitorio che finisce il 31 dicembre del 2013 – spiega La Loggia – è evidente che se in corso d’opera qualcosa non funziona, già qualcosa sta emergendo, qualche errore, qualche imprecisione e miglioramento da apportare, faremo un decreto correttivo soprattutto del fisco municipale. Ci accingiamo a verificare come funzione nel regime transitorio, siccome ci stanno facendo evidenziare alcune cose che vanno migliorate, sarà opportuno fare alcune correzioni”.
Intanto, mentre ieri sera è approdato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 68/2011 sul federalismo fiscale regionale e provinciale, sbarca sul tavolo della Conferenza delle Regioni il decreto che introduce premi per i virtuosi e sanzioni per i governatori – ma anche per i sindaci e i presidenti di provincia – che mandano in rosso i conti. L’appuntamento è per mercoledì prossimo quando dovrebbe essere convocato da Vasco Errani il tavolo governatori, con all’ordine del giorno proprio il testo del provvedimento. E sui contenuti sembra preannunciarsi un serio confronto con il Governo, che ha intenzione di andare avanti. Che il testo non piaccia alle Regioni e agli enti locali non è un mistero, lo hanno già detto. È del 20 aprile scorso la richiesta di rinviare la decorrenza dei termini per giungere all’intesa sul decreto. Richiesta però bocciata dall’esecutivo, attraverso il Ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, nel corso della Conferenza Unificata. “Noi siamo nettamente contrari a questo decreto e chiediamo di cambiarlo radicalmente”, aveva detto in quell’occasione il presidente Errani perché “è bene assicurare tutte le garanzie costituzionali previste dalla Carta per gli enti ed i loro rappresentanti”. Il testo prevede che perde il posto il governatore che manda “in rosso” i conti della Regione. Diventano ineleggibili per dieci anni i sindaci e presidenti di provincia che portano al dissesto dell’ente e per chi non tiene bene i conti è previsto, anche il taglio del rimborso delle spese elettorali della lista che lo ricandida, anche ad altra carica, prima che siano passati 10 anni dalla rimozione.  Nasce poi l’“inventario di fine legislatura” per le Regioni assoggettate al piano di rientro della spesa sanitaria. Si prevede che entro 20 giorni dall’indizione delle elezioni ogni presidente metta sul web una relazione certificata sulle misure prese, ad esempio per contenere la spesa sanitaria. L’inventario dovrà essere stilato anche da sindaci e presidenti di provincia. Quanto ai premi, ai virtuosi viene assegnata una quota aggiuntiva dei proventi della lotta all’evasione fiscale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *