Fallisce la proposta di abolizione del Segretario comunale?

Un comunicato della Segreteria Nazionale dell’UNSCP evidenzia la situazione che sta venendo a creare in materia di riforma della disciplina relativa alla figura del segretario comunale (contenuta nel decreto sulla dirigenza pubblica) dopo la settimana terribile per il Governo Renzi, sintetizzabile nella seguente frase: la sentenza della Consulta e il risultato referendario bloccano la procedura in corso di abolizione della figura del Segretario.
Ecco come si apre il testo del comunicato:
“Come è noto, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 251/2016 resa lo scorso venerdì 25 novembre, ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale della Legge Delega Madia di Riforma della Pubblica Amministrazione. Con particolare riferimento alla riforma della dirigenza, la Corte ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 11, comma 1, lettere a), b), numero 2), c), numeri 1) e 2), e), f), g), h), i), l), m), n), o), p) e q), e comma 2, della legge 7 agosto 2015, n. 124 (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche), nella parte in cui prevede che i decreti legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in sede di Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni;”.
In seguito a questa sentenza, il Governo, nel prenderne atto, non ha più trasmesso al Presidente della Repubblica, per la sua firma, il Decreto Delegato in materia di riforma della dirigenza che aveva approvato appena il giorno prima, nel Consiglio dei Ministri del 24, e lo ha quindi, di fatto, ritirato.
A questo si aggiunge che, a seguito del risultato referendario, il Presidente del Consiglio ha oggi manifestato l’intenzione di rassegnare le dimissioni insieme al Governo, cosa che potrebbe avvenire nelle stesse ore in cui viene redatto questo comunicato, ovvero successivamente ad una rapida approvazione della Legge di Bilancio”.

>> Consulta il comunicato integrale del’UNSCP.

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