E adesso rispuntano contributo solidarietà e aumento dell’Iva

Fonte: Il Sole 24 Ore

ROMA – Aumento dell’Iva e un nuovo contributo di solidarietà, sia pure meno pesante del precedente. Anche se non è da escludere neppure un intervento sul fronte previdenziale, nonostante l’ennesimo «no» pronunciato ieri dalla Lega. Per restituire fin d’ora la «fiducia» ai mercati, la manovra va corretta subito, introducendo misure chiare e efficaci. Giorgio Napolitano è stato perentorio e dopo il nuovo lunedì nero, governo e maggioranza sembrano stavolta intenzionati a dar seguito alle parole del Capo dello Stato. «Qualcosa dobbiamo fare per forza», è la comune convinzione di Pdl e Lega che al momento però restano divisi sulle soluzioni. L’apertura negativa di Piazza Affari, ma soprattutto l’allargarsi della forbice tra Bund e BTp con lo spread salito sopra i 360 punti, hanno messo in allerta il Quirinale fin dal mattino. Tant’è che al Senato nelle stesse ore già si tornava a parlare di un aumento dell’Iva. Un’ipotesi finora esclusa perentoriamente da Giulio Tremonti che però non può sottovalutare la situazione. Attorno all’ora di pranzo il ministro dell’Economia decideva infatti di rientrare a Roma per fare il punto con i tecnici del Tesoro. Prima però si era fermato a via Bellerio, nella sede milanese della Lega, dove lo aspettavano Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Il titolare del Tesoro ha cercato di convincere il Carroccio per un intervento sulle pensioni di anzianità. Anche Berlusconi ha perorato la causa telefonando durante la riunione. Ma alla richiesta di Tremonti e Berlusconi, la Lega torna a ribadire il suo «no» sia sul fronte dell’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne, sia sulle pensioni di anzianità. Un «no» che serve al Carroccio anche per evitare una rottura plateale al suo interno vista la netta contrarietà di Roberto Maroni, ma che nelle prossime ore potrebbe rientrare nella trattativa. La decisione va infatti presa tra oggi e domani. Napolitano su questo è stato chiaro: introdurre i correttivi necessari già al Senato, dove la manovra verrà approvata probabilmente domani. Moody’s ha ribadito che l’Italia continua ad essere sotto osservazione per un possibile downgrade, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel mette sullo stesso piano Roma e Atene definendo «estremamente fragile» la situazione dei due Paesi. Anche perché – ha avvertito il governatore di Bankitalia e futuro presidente della Bce, Mario Draghi – l’aiuto di Eurotower per l’acquisto di titoli pubblici «non è scontato». Muoversi rapidamente per evitare la catastrofe. «Il Paese attraversa un momento difficile in un contesto internazionale difficile. Sono convinto che se ne può uscire con lo spirito di unione pur nella differenza delle posizioni», rilancia da Palazzo Chigi Gianni Letta. Parole che ricalcano in sostanza quanto va dicendo da tempo il Capo dello Stato. Napolitano ieri però ha fatto un passo ulteriore. Mettendo nero su bianco la richiesta di modificare la manovra ora, ha messo fine al tam tam che stava crescendo su un nuovo intervento di finanza pubblica in autunno. Un’ipotesi molto probabile ma che avrebbe sancito anticipatamente l’inutilità del provvedimento all’esame del Parlamento, come già era avvenuto per la manovra precedente. Di qui l’input a non rinviare che arriva dal Colle e con cui saranno chiamati a fare i conti il Governo e la sua maggioranza rivedendo il decreto del 13 agosto.

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