Delega PA, commissariamento per le partecipate in rosso

Il decreto legislativo per il riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni dovrà tenere conto dell’obiettivo “della razionalizzazione del sistema” secondo “criteri di efficienza, efficacia ed economicità, ridefinizione della disciplina, delle condizioni e dei limiti per la costituzione di società, l’assunzione e il mantenimento di parte di amministrazioni pubbliche”. 

È quanto prevede un emendamento al ddl delega Pa, a firma del relatore Giorgio Pagliari (Pd), depositato in commissione Affari costituzionali al Senato. L’emendamento, che riscrive l’articolo 14 del ddl, prevede inoltre l’introduzione “di strumenti, anche contrattuali, volti a favorire la tutela dei livelli occupazionali nei processi di ristrutturazione e privatizzazione relativi alle società partecipate”. Occorrerà poi una “distinzione tra tipi di società in relazione alle attività svolte e agli interessi pubblici di riferimento”. 

Tra i principi previsti dalla delega, inoltre, una “precisa definizione del regime delle responsabilità delle amministrazioni partecipanti e degli organi di amministrazione e controllo delle società partecipate;promozione della trasparenza mediante pubblicazione dei dati economico-patrimoniali e indicatori di efficienza, sulla base di modelli generali che consentano il confronto, anche ai fini del rafforzamento e delle semplificazione dei processi di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilanciodelle amministrazioni pubbliche partecipanti e delle società partecipate; eliminazione di sovrapposizioni tra regole e istituti pubblicistici e privatistici ispirati alle medesime esigenze di disciplina e controllo”. 

Tra gli altri principi: “razionalizzazione e rafforzamento dei criteri pubblicistici per gli acquisti e il reclutamento del personale, per i vincoli alle assunzioni e alle politiche retributive, finalizzati al contenimento dei costi, introducendo norme per subordinare il riconoscimento, entro limiti predefiniti, di premialità e incentivazioni a criteri di valutazione oggettivi, rapportandole al valore anche economico dei risultati raggiunti; regolazione dei flussi finanziari tra ente pubblico e società partecipate secondo il criterio di parità di trattamento tra imprese pubbliche e private“.

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