Delega fiscale, stop agli emendamenti: riforma del catasto più vicina

Stop agli emendamenti al disegno di legge sulla delega fiscale. È scaduto ieri il termine per presentare le ultime modifiche al d.d.l. che, al Senato, sta occupando i lavori delle commissioni insieme alla legge di stabilità 2014.
Dunque, a distanza di quasi due mesi dall’approvazione alla Camera dei deputati ma, soprattutto, a un anno e mezzo dalla sua approvazione in Consiglio dei Ministri, il disegno di legge potrebbe presto ricevere l’ok definitivo del Parlamento.

Comunque, se nuovi emendamenti arriveranno in Senato, allora un altro passaggio a Montecitorio si renderà obbligato, allungando ulteriormente i tempi per la finale approvazione della delega fiscale.
Come noto, infatti, si tratta di un provvedimento molto discusso, che contiene molte novità in ambito tributario, ma non solo. Una su tutte, estranea ma non troppo all’ambito principale del d.d.l., è sicuramente l’attesa riforma del catasto, che dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi, in attesa che, intanto, il Governo faccia la sua parte con la ridefinizione del comparto fiscale sugli immobili.
Ora, resta da vedere se il testo uscirà da Palazzo Madama con nuove modifiche o se, invece, verrà blindato per accelerare in vista della sua trasformazione in legge statale.

Tra i capitoli principali della riforma, ricordiamo il principio delle sanzioni nei confronti degli evasori e del sistema amministrativo disciplinare, che prevede l’assenza di punizione per quelle condotte che non abbiano arrecato danno alle finanze pubbliche. 
Questo punto è particolarmente sentito nell’ambito della fatturazione autonoma, soprattutto per quei casi in cui la denuncia dell’Iva venga completamente elusa: un comportamento che, allo stato attuale, incorre in una sanzione che può arrivare al 200% dell’imposta non denunciata.
Secondo il processo di revisione, però, questo provvedimento sarebbe contrario al principio che intende la differenziazione della condotta dal reato vero e proprio di frode fiscale, mentre, al contempo, la mancata segnalazione non produce la possibilità di accedere a ulteriori sconti, dunque non arreca alcun deficit in eccesso per le casse statali.

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