Decreto enti locali: questioni rilevanti attendono soluzione

“La gestione finanziaria degli enti locali in corso d’anno – segnala l’Anci in una nota – continua a richiedere interventi dettati da cause diverse e che presentano i caratteri dell’urgenza e della rilevanza. Anci ha da tempo trasmesso al Governo un complesso di richieste e rimane in attesa a tutt’oggi di una verifica in ordine al recepimento nell’emanando decreto-legge. Fermo auspicio è che nelle prossime ore il Governo esamini le proposte anche attraverso un apposito confronto. 
Qui di seguito le questioni più rilevanti che attendono soluzione su cui l’Associazione dei comuni richiama l’attenzione.

Chiusura della partita sulla gestione e ristoro delle spese di giustizia. Mancano nelle casse comunali circa 600 ml, una parte di questi è in corso di erogazione e proponiamo una norma che consenta un ristoro ragionevole e che dia certezza contabile ai comuni.

Poi c’è un tema delicato che merita attenzione, ossia la gestione degli obiettivi di Patto per il 2015. Ricordiamo che il 2015 ha imposto obiettivi positivi agli enti e non il pareggio e molti comuni, circa 150, non hanno rispettato l’obiettivo per far fronte a tipologie di spese che Anci chiede di escludere, quali interventi cofinanziati da fondi comunitari o da mutui BEI, pagamenti per edilizia scolastica, dismissioni societarie, ricalcoli o trattenute.

È urgente la riduzione o l’eliminazione della sanzione, sia per i Comuni che per le Città metropolitane, che va accompagnata con una riforma della materia, perché d’ora in poi bisogna incentivare gli investimenti e non ostacolarli, attraverso regole chiare e stabili nel tempo.

Per le Città metropolitane chiediamo di riprendere il tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare, favorendo la dismissione degli immobili valorizzabili, dopo l’insuccesso dell’operazione Invimit, così come chiediamo la possibilità di utilizzare gli avanzi per assicurare effettivamente gli equilibri e il pareggio di bilancio.

Migliorare gli strumenti di gestione del saldo 2016, anche a livello regionale attraverso il c.d. patto verticale, sempre puntando al sostegno degli investimenti locali e promuovendo una gestione più oculata e mirata in corso d’anno. Auspicio forte è che il Governo ascolti questa richiesta che risponde ad un interesse generale del Paese.

Correzioni rilevanti in materia di nuova contabilità e di semplificazione per i piccoli comuni. E va affrontato il tema rimasto inevaso nel 2016 della ristrutturazione del debito, come è stato in parte fatto per le Regioni, con l’obiettivo di diminuire la rigidità complessiva e il peso delle penali richieste per l’estinzione di mutui.

Altre previsioni sul versante delle entrate sono particolarmente urgenti e danno attuazione a precisi impegni assunti dal Governo sulla correzione degli effetti perequativi e di riparto di risorse residue. Così come riteniamo fondamentale realizzare una rivisitazione del regime in materia di dissesto e predissesto e infine alcune norme essenziali in materia di personale, i cui vincoli anacronistici e contraddittori rischiano di azzerare servizi essenziali, come nel caso della scuola’’.

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