Crolla l’interesse pubblico per l’Unione europea, meno di uno su due la segue

È crollato l’interesse per l’Europa. Quella che appariva come una percezione, è ora certificata dallo studio statistico Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo. Analizzando le risposte a 27.624 interviste nei 28 paesi Ue è emerso che meno di uno su due si è detto “interessato agli affari europei”, ma che comunque resta il Parlamento Ue l’istituzione più conosciuta e che gli europei contano sull’unica istituzione eletta per avere risposte alla crisi, con politiche che combattano la disoccupazione. Nell’Eurobarometro pubblicato oggi emerge che nella Ue a 27 (l’indagine è stata condotta tra il 7 ed il 23 giugno 2013, prima dell’ingresso della Croazia) l’interesse per gli “affari europei” è calata dal 51% al 43% rispetto al precedente rilevamento condotto tra novembre e dicembre 2012: -8% in circa sei mesi. Ancor più marcato il calo nell’Eurozona, scesa dal 51% al 42%. In Italia si è passati dal 52% al 46%, una contrazione di sei punti. Ma in Francia il crollo è stato di ben 13 punti (da 49% a 36%) e in Germania di 12 (da 61% a 49%).
Delle istituzioni europee, il Parlamento resta comunque largamente la più nota. Richiesti di nominarne tre, il 53% ha citato l’Europarlamento, il 27% la Bce e il 24% la Commissione europea. Appena il 10% ha indicato il Consiglio (tanto nella formazione ministeriale, quanto in quella dei leader), scavalcato dalla Corte di Giustizia passata dal 10% al 13%.
Per quanto riguarda “l’immagine” del Parlamento, l’Eurobarometro registra un’inversione di tendenza. Dopo un calo cominciato nel 2007 in cui il 39% degli intervistati ne aveva una totalmente positiva (contro appena un 15% di immagine negativa e 41% di neutrali) per arrivare ad appena il 27% del dicembre 2012 (con il 28% che aveva una visione negativa), ora l’Eurocamera ha riconquistato il consenso del 30% degli europei, il 42% ha un’opinione neutra ed il 25% negativa. Una risalita registrata anche in Italia, dove i giudizi positivi sono passati dal 39% al 43% e quelli negativi sono scesi dal 35% al 32%.
È invece in crollo la percezione attraverso i media. Solo il 47% dei cittadini in Europa ha detto di aver sentito “recentemente” notizie dal Parlamento europeo (era il 64%). Dato che in Italia crolla al 36%, quando era al 56% nel 2012.
E comunque gli europei vorrebbero che il Parlamento si occupasse di un piano di investimenti per creare lavoro (29%), delle politiche per salvaguardare i diritti (28%), delle soluzioni anticrisi come Eurobond e Tobin Tax (28%) di quelle per combattere l’evasione fiscale (28%). Mentre l’Unione bancaria (10%), la riforma della Pac (9%) e le elezioni europee (6%) sono gli argomenti meno gettonati.

(Fonte: Ansa)

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