Clini: un confronto per fare chiarezza sulle tariffe elettriche

Fonte: Il Sole 24 Ore

Un tavolo per fare chiarezza sui costi in bolletta e sulla riorganizzazione del sistema di incentivazione al fotovoltaico e alle fonti rinnovabili. Dal Brasile dove si trova per la preparazione della Conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile il ministro per l’Ambiente Corrado Clini lancia una proposta tecnica, per superare la differenza di vedute nel Governo su caro bolletta e energia pulita. Tante le cifre circolate in questi giorni, e per questo, secondo il titolare del dicastero di via Cristoforo Colombo serve un confronto aperto per evitare il rischio di scelte penalizzanti per un’industria strategica per il Paese. Ed evitare blitz o colpi di mano su questioni di competenza di tre ministeri. «Vogliamo organizzare un tavolo tecnico per capire come sono costituite le tariffe dell’energia e la struttura degli incentivi – spiega Clini – un tavolo che metta insieme non solo l’Ambiente, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e gli altri ministri coinvolti, ma anche l’Autorità dell’energia, la società civile e il mondo dell’economia».
D’accordo con Passera sulla necessità di ridurre gli incentivi al fotovoltaico ma l’obiettivo secondo Clini è evitare una riduzione degli incentivi troppo penalizzante per il settore delle energie pulite, rischiando di azzoppare un comparto che ha garantito crescita e posti di lavoro. «Questo tavolo tecnico – ha aggiunto Clini – dovrà esaminare in modo preciso, trasparente e puntuale la formazione dei costi dell’energia, il ruolo delle fonti rinnovabili in un rapporto costi benefici, avvalendosi anche di studi economici qualificati come quelli dell’Irex e dell’Osservatorio Oir, e del contributo delle imprese, della Confindustria, delle associazioni di consumatori ed ecologiste». Intanto in questi giorni i tecnici dei ministeri interessati (Sviluppo economico, Ambiente, Politiche agricole) lavorano alle bozze dei due decreti annunciati nei giorni scorsi da Passera, la cui approvazione potrebbe però slittare a dopo Pasqua.
Documenti ancora in fieri e suscettibili di modifiche. Sul fotovoltaico, si lavora all’ipotesi di un nuovo sistema di incentivi operativo dal primo luglio 2012. Sarebbero ammessi all’incentivazione impianti realizzati su edifici, ma solo se dotati di certificazione energetica, moduli installati in sostituzione di coperture in eternit o contenenti amianto, impianti realizzati in vecchi stabilimenti industriali. Ammessi anche moduli installati in discariche esaurite e serre agricole.
Ci sarà una riduzione drastica delle tariffe (si veda pezzo accanto). Sembra al momento confermata la volontà di avviare un sistema di incentivi per sostenere gli investimenti nelle aree industriali dismesse, favorire piccoli impianti, l’autoconsumo domestico e industriale, disincentivare appetiti speculativi che hanno prodotto troppe distorsioni con effetti sul caro bollette come denunciato dall’Autorità per l’Energia elettrica e il gas. Nei giorni scorsi l’affondo di Passera su un sistema di incentivi al fotovoltaico da ritarare per riallinearlo di fatto a quello di altri Paesi europei. «Vogliamo continuare a svilupparlo – ha assicurato il ministro dello Sviluppo a Cernobbio – ma qui sono stati impegnati 150 miliardi di soldi delle famiglie per fare un’operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti, con incentivi troppo più alti di quelli di altri Paesi».
Una corsa che ha ridisegnato lo scenario elettrico nazionale e la produzione, con effetti sul mercato e sui costi. E il settore continua a crescere come sottolinea l’Irex annual report 2012 di Althesys, che sarà presentato oggi a Milano.
Una foto che vede 223 operazioni nel 2011 di tipo industriale per complessivi 7,8 miliardi di investimenti, con tagli alla bolletta degli italiani per 400 milioni e benefici per il sistema paese fino a 38 miliardi al 2030. «Le fonti rinnovabili sono uno strumento fondamentale per disaccoppiare crescita economica ed emissioni di anidride carbonica – commenta Clini – sono anche il perno attorno cui ruota il cambiamento dello scenario energetico, mirato non più su grandi centrali che alimentano una rete elettrica a senso unico bensì su produzione distribuita di energia e su reti intelligenti, sui piccoli impianti integrati con l’efficienza energetica e l’innovazione». «L’obiettivo delle nostre politiche – ha chiarito il ministro – è aiutare a crescere queste tecnologie, questo tipo di innovazione e questi investimenti».

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