Centotré capoluoghi sotto la lente verde

Fonte: Il Sole 24 Ore

Giunge alla 17ª edizione “Ecosistema Urbano”, l’annuale ricerca di Legambiente e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore. I dati su 125 parametri ambientali – raccolti sulla base di questionari e interviste ai 103 comuni capoluogo di provincia e di altre fonti statistiche – sono sintetizzati in 25 indicatori di qualità ambientale, riconducibili a tre macroclassi. Ci sono alcuni indicatori definibili “di pressione”, che misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane (perdite di rete idrica, consumi di acqua potabile, produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di motorizzazione, consumi elettrici e di carburanti); poi quelli “di stato”, relativi alla qualità dell’ambiente fisico (smog, verde urbano); infine, quelli “di risposta”, riguardanti la qualità delle politiche dell’amministrazione pubblica (depurazione, raccolta differenziata, trasporto pubblico, indice mobilità sostenibile, isole pedonali e zone a traffico limitato, piste ciclabili, gestione ambientale nelle imprese e nella pubblica amministrazione, sviluppo di politiche energetiche, diffusione delle rinnovabili, monitoraggi e rilevamenti della qualità ambientale). A questi 25 parametri principali si aggiunge, come in passato, la capacità di risposta della Pa al questionario inviato da Legambiente. I cambiamenti. Le modifiche introdotte in questa edizione sono l’eliminazione degli indicatori “Impatto ambientale dei mezzi di trasporto pubblico”, in quanto erano disponibili dati validi solo per un numero limitato di città, e “Qualità del parco auto circolante”, in quanto non sono ancora disponibili i dati per l’anno 2009. È stato poi modificato l’indice Energia rinnovabile da biomassa, inserito nell’indice “Energie rinnovabili e teleriscaldamento”, introducendo oltre alla potenza installata in impianti a biomassa anche quella in impianti a biogas. Per il teleriscaldamento, sempre compreso in “Energie rinnovabili e teleriscaldamento”, sono stati considerati i metri cubi riscaldati totali (civile, industriale ed altro) e non più i volumi erogati. L’eliminazione di due indicatori nella componente Trasporti ha comportato la revisione dei pesi dei singoli indicatori di questa componente e di quella relativa all’Ambiente urbano, toccata dalla redistribuzione dei pesi (Ztl e piste ciclabili). Obiettivi, punteggio e pesi. I punteggi assegnati alle città su ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale. Per ogni indicatore è costruita una scala di riferimento che va da una soglia minima (che può essere più bassa o più alta del peggior valore registrato), al di sotto della quale non si ottiene alcun punto, fino a un valore obiettivo (più alto o più basso del miglior valore registrato) che rappresenta la soglia da raggiungere per ottenere il punteggio massimo. In base a questo criterio è quindi possibile che nessuna città raggiunga il massimo o il minimo dei punti. L’indicatore “bonus” della capacità di risposta considera l’insieme di tutte le risposte ed è assegnato solo nei casi in cui siano presenti almeno i due terzi degli indicatori. Per quanto riguarda il sistema dei pesi, nei 25 indici tematici principali ogni città ottiene un punteggio variabile da 0 a 100. Il punteggio finale è successivamente assegnato definendo un peso per ciascun indice tematico che oscilla tra 1,0 e 10,0 per un totale di 100. I cinque indicatori con un maggior peso (Pm10, passeggeri del trasporto pubblico, raccolta differenziata, depurazione, NO2) valgono complessivamente il 45% del totale dei punteggi assegnabili. È la categoria aria a pesare di più, il 21% del totale. Oltre la metà del sistema di pesi (il 56,5%, era il 56% nella scorsa edizione) è ancora concentrato sugli indicatori di risposta, il 26% sugli indicatori di stato e il 17,5% (era il 18%) sugli indicatori di pressione. Nella fase di verifica dei dati si è deciso di eliminare tutti i dati anteriori alla precedente edizione di Ecosistema urbano. Per gli indicatori sull’aria e per gli indici “Pianificazione e partecipazione ambientale” e “Eco-management” sono stati considerati validi solo i valori forniti per questa edizione. La classifica finale. Per tutti i comuni si è calcolato l’indice di valutazione di Ecosistema Urbano XVII edizione, utilizzando i dati inviati quest’anno o, laddove mancanti, integrandoli per alcuni parametri con i dati inviati lo scorso anno. Per Vibo Valentia, che non ha risposto, sono stati considerati solo gli indicatori di fonte terza. Le città per cui sono stati calcolati tutti i 25 indicatori sono 65 (numero in aumento: erano 61 lo scorso anno e 57 due anni fa). Il valore massimo ottenibile (10mila punti nel caso siano disponibili tutti gli indicatori), normalizzato in base 100, rappresenta la prestazione di una città sostenibile. Per città sostenibile ci si riferisce a una città ideale nelle condizioni attuali e non a una città utopica. Il gruppo di lavoro che ha collaborato alla stesura del rapporto Ecosistema Urbano XVII edizione: Alberto Fiorillo, Mirko Laurenti per Legambiente; Duccio Bianchi, Lorenzo Bono, Paola Mani, Michele Merola, Antonio Pistoni, Federica Pivano per Ambiente Italia

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