Case per 500mila abitanti e grattacieli nei parchi per far crescere la città futura

Fonte: Repubblica, Milano

E’ la cartolina spedita dalla Milano del 2030. La nuova città modellata dalle regole del Pgt. Una città con 490mila abitanti in più e 24 nuovi quartieri che nasceranno al posto di binari ferroviari abbandonati e caserme: otto milioni di metri quadrati di superficie da reinventare e su cui, come nel caso dello scalo Farini, le case si trasformeranno in grattacieli per lasciare spazio a un Central park. Perché il documento che è uscito da sette mesi di battaglia in aula, è un piano che ha raddoppiato la quantità di verde (da 1 milione e mezzo a 3 milioni di metri quadrati di giardini aggiuntivi) e 35mila case a prezzi accessibili. Una città che non avrà più un solo centro, ma 88 piccoli “distretti” dove a non più di dieci minuti a piedi dalla propria abitazione si troveranno i servizi necessari: dalla fermata del metrò alla scuola. Una città dei sogni? Forse. Il Pgt traccia ambizioni lasciando irrisolti dubbi: dai soldi pubblici necessari per aumentare i trasporti e i servizi (all’appello mancano almeno 7,7 miliardi), alla capacità del pubblico di trasformarsi davvero in un regista del futuro sviluppo fino al destino del Parco Sud. [I NUOVI QUARTIERI e il verde] La mappa del Pgt ne individua 24, compreso il milione di metri quadrati a Rho-Pero di Expo. Alcuni hanno già una vocazione: a Stephenson, dove si potrà edificare molto, il Comune vorrebbe veder sorgere una novella Défense con uffici e negozi. Sull’ex scalo Farini sono le abitazioni che svetteranno attorno al parco da 400mila metri quadrati. E poi la stazione di Porta Genova, dove costruire atelier e spazi espositivi legati al design e la Bovisa che immagina una cittadella scientifica e tecnologica. Su altre aree sarà il tempo a tracciare la via anche se rimane irrisolta la destinazione di Porto di Mare. Sulla carta dovrebbe ospitare la Cittadella della giustizia, ma il Pgt stralcia il Tribunale dalle zone da riqualificare e non risolve il futuro di San Vittore. Dopo il voto, il Pgt è diventato un po’ più verde. Adesso, per ogni nuovo quartiere, è specificata la percentuale da riservare a parchi in proporzione alla grandezza: in tutto 3 milioni di metri quadrati in più. Dai 4.126 metri quadrati alla caserma XXIV Maggio al 65 per cento dell’area di Farini. Palazzo Marino, però, fa promesse ambiziose e nel 2030 sogna 22 nuovi parchi grandi come dieci Sempione in più. [LE CASE LOW COST] Si chiama housing sociale. Tradotto: nuove case per chi non è abbastanza ricco per i prezzi di mercato e non così povero per un alloggio popolare. Nei quartieri ne sono state previste 25.832 in più. Appartamenti da 75 metri quadrati in media in ogni zona rigenerata: dai 103 di Rogoredo ai 3.400 alla Santa Barbara. Secondo le stime dell’as-sessore Carlo Masseroli altre 10mila potrebbero nascere in altre parti della città. [I TRASPORTI] Il tunnel sotterraneo Expo-Linate è stato “stralciato” e spostato sul documento dedicato ai trasporti, rimanendo però negli obiettivi della giunta. Il Pgt però immagina una rete che, per ora, è una scommessa. La “Circle line”, la linea ferroviaria da Rho-Fiera a San Cristoforo, sarà in parte ripagata con le operazioni immobiliari sugli ex scali. Dovrebbe funzionare già nel 2015 insieme alle linee 4 e 5 del metrò; per il 2030, invece, sono previste altre sei linee di trasporto pubblico. Dove si troveranno i soldi necessari? [I DISTRETTI] La città viene suddivisa in 88 piccoli quartieri. In ognuno il consiglio comunale individuerà i servizi da far nascere in base alle necessità con l’obiettivo di avere tutto vicino a casa. Il catalogo di cosa può essere considerato servizio è lungo e contempla non solo impianti sportivi e scuole, ma anche negozi di vicinato, orti urbani, e residenze temporanee per studenti. [IL PARCO SUD] I consiglieri comunali hanno voluto che fosse scritto chiaramente: sui 42 milioni di metri quadrati di parco Sud non si potrà costruire. I diritti volumetrici sono solo virtuali e saranno trasferiti in altre zone della città. Ma il pericolo cemento rimane perché la Provincia, che dovrà redigere i Piani di cintura, ha il potere di proporre nuove regole prevedendo anche la possibilità di edificare.

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