Case fantasma, sanatoria lunga

Slitta di due mesi, dal 31 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011 il termine per la sanatoria delle cosiddette “case fantasma”. Facoltà per l’Agenzia del territorio di “porre in essere, a far data dal 2 gennaio 2011, tutte le azioni propedeutiche all’attribuzione della rendita presunta, anche stipulando le previste convenzioni con le categorie professionali, con oneri a carico dell’interessato”. Lo stabilisce il decreto milleproroghe approvato ieri dal Consiglio dei Ministri “salvo intese” e che è tuttora in corso di perfezionamento. Il decreto, tra l’altro, proroga al 2011 i termini per approvazione degli studi di settore e rinvia al 30 giugno del 2011 il termine per il pagamento dei tributi e dei contributi previdenziali per gli alluvionati del Veneto.

CINQUE PER MILLE
Al 5 per mille andranno 400 milioni di euro. Di questi 400 milioni di euro, 100 milioni sono destinati ai malati di Sla (sclerosi amiotrofica). “Le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell’anno 2011 sono quantificate nell’importo di euro 400 milioni di euro; a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati” di Sla, si legge nel provvedimento.

COMUNE DI ROMA
“Il termine per la conclusione delle operazioni di dismissione immobiliare” previste dalla legge finanziaria 2010, per il Piano di rientro del debito del Comune di Roma, “è fissato al 31 dicembre 2011”, “al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”. Il dl precisa come “nell’ambito di tale procedura è considerata urgente l’alienazione degli immobili militari oggetto di valorizzazione”. I proventi derivanti dalla vendita degli immobili sono destinati, tra l’altro, “ad essere versati al bilancio dello Stato per essere riassegnate alla contabilità speciale 1778 Agenzia delle entrate Fondi di Bilancio”. “Gli eventuali maggiori proventi rivenienti dalla vendita dei beni sono acquisiti all’entrata del bilancio dello Stato per essere destinati al Fondo ammortamento dei titoli di Stato”.

SACCHETTI DI PLASTICA
Nel milleproroghe non c’è il rinvio dell’entrata in vigore del divieto dei sacchetti di plastica che quindi non potranno essere più usati dal primo gennaio prossimo. Lo precisa il Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, aggiungendo di essersi opposta alla “ennesima proroga”. “È una grande innovazione, quella introdotta dal governo – ha commentato Prestigiacomo in una nota – che segna un passo in avanti di fondamentale importanza nella lotta all’inquinamento, rendendoci tutti più responsabili in tema di riuso e di riciclo. Perché il provvedimento possa però produrre risultati concreti, è necessario il coinvolgimento pieno degli operatori commerciali, della piccola e della grande distribuzione, perché sperimentino su larga scala sistemi di trasporto alternativi ai sacchetti di plastica, e dei cittadini”.

POMPEI
Il piano per il sito archeologico di Pompei è stato stralciato dal milleproroghe. Come spiega il Ministero dei beni culturali, “in sede di approvazione del Consiglio dei Ministri si è ritenuto” che il pacchetto di norme per Pompei avesse “contenuti troppo ordinamentali”. Il testo oltre alla riapertura per un anno delle graduatorie per reclutare più personale, prevedeva il potenziamento il potenziamento dei poteri di tutela della soprintendenza. Al Ministero auspicano “che in sede di conversione venga reinserito”.

WIFI LIBERO
“Sarà un piccola grande rivoluzione la liberalizzazione del wi-fi, conseguenza della decisione di non prorogare la validità del decreto Pisanu”, dice il Ministro della gioventù Giorgia Meloni, in merito alla norma che consente adesso di sedersi al tavolino di un bar e connettersi alla rete con il proprio portatile. “Gli stessi proponenti originari della norma – ricorda il ministro – avevano ammesso ormai da tempo la scarsissima utilità per il contrasto al terrorismo di questa norma, che invece si è rivelata un grave ostacolo per la diffusione del libero accesso alla rete, e dunque per lo sviluppo dell’Italia”. “Il risultato del libero accesso al wi-fi – spiega la Meloni – è stato raggiunto anche grazie a tutti coloro che nel governo hanno condiviso questa battaglia: in primis il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta. Una grazie particolare al Ministro dell’interno, Roberto Maroni, per aver colto la fondatezza delle tesi di chi chiedeva l’abrogazione di queste norme”.

NIENTE DA FARE PER GLI SFRATTI
Nel milleproroghe il governo ha “dimenticato di inserire il rinnovo della proroga nell’esecuzione degli sfratti per le famiglie più disagiate”. A denunciarlo la Cgil e il Sunia. Secondo la Cgil e il Sunia “il Governo ancora una volta chiude gli occhi davanti al dramma degli sfratti per morosità, causato dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione e dagli affitti insopportabili, ed ignora la scadenza della proroga per le famiglie di anziani, portatori di handicap e malati terminali. Un governo che invece – conclude la nota – regala alla proprietà due miliari di euro con la cedolare secca mentre agli inquilini taglia il fondo sociale da 140 a 33 milioni di euro”.

CODICE AMMINISTRAZIONE DIGITALE AL RESTYLING
Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri in via definitiva il nuovo codice dell’amministrazione digitale (Cad). Il decreto legislativo supera quello approvato cinque anni or sono per iniziativa dell’allora Ministro Lucio Stanca (decreto legislativo n. 82 del 2005), traccia il quadro legislativo entro cui deve obbligatoriamente attuarsi la digitalizzazione dell’azione amministrativa e sancisce veri e propri diritti dei cittadini e delle imprese in materia di uso delle tecnologie nella comunicazione con la p.a. Il Cad introduce misure premiali e sanzionatorie, incentivando o sanzionando le amministrazioni con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività). Dalla razionalizzazione della propria organizzazione e dall’informatizzazione dei procedimenti, le pubbliche amministrazioni ricaveranno risparmi che potranno utilizzare per l’incentivazione del personale coinvolto e per il finanziamento di progetti di innovazione (principio di risparmio). 
Entro i prossimi 3 anni (in coerenza con il Piano e-Gov 2012) la nuova p.a. sarà dunque completamente digitale e sburocratizzata. Queste le tappe del processo:

  • entro 3 mesi le pubbliche amministrazioni utilizzeranno soltanto la Posta elettronica certificata (Pec) per tutte le comunicazioni che richiedono una ricevuta di consegna ai soggetti che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo;
  • entro 4 mesi le amministrazioni individueranno un unico ufficio responsabile dell’attività Ict;
  • entro 6 mesi le pubbliche amministrazioni centrali pubblicheranno i bandi di concorso sui propri siti istituzionali;
  • entro 12 mesi saranno emanate le regole tecniche che consentiranno di dare piena validità alle copie cartacee e soprattutto a quelle digitali dei documenti informatici, dando così piena effettività al processo di dematerializzazione dei documenti della p.a. Le pubbliche amministrazioni non potranno richiedere l’uso di moduli e formulari che non siano stati pubblicati sui propri siti istituzionali. Il cittadino fornirà una sola volta i propri dati alla pubblica amministrazione: sarà onere delle amministrazioni in possesso di tali dati assicurare, tramite convenzioni, l’accessibilità delle informazioni alle altre amministrazioni richiedenti;
  • entro 15 mesi le pubbliche amministrazioni predisporranno appositi piani di emergenza idonei ad assicurare, in caso di eventi disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a fornire servizi e il ritorno alla normale operatività.

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