Bilanci di previsione 2016, rinviati al 30 aprile per i Comuni

Sono stati rinviati al 30 aprile i bilanci di previsione dei comuni e al 31 luglio quelli di città metropolitane e province. Il via libera definitivo al differimento è arrivato ieri dalla Conferenza Stato-Città, riunitasi al Viminale (clicca qui per leggere il comunicato di fine seduta).

Si tratta di un termine molto ravvicinato, che il Governo ha dichiarato di voler mantenere fermo, impegnandosi a risolvere speditamente ed in modo concertato le questioni che sono tuttora aperte per la definitiva quantificazione del Fondo di solidarietà.
Come ricorda la nota dell’IFEL,per il 2016 è sospesa la possibilità per i comuni di prevedere aumenti delle aliquote dei tributi oltre i livelli deliberati per il 2015; dal blocco è esclusa la TARI le cui tariffe potranno essere aumentate in coerenza con i costi del servizio riportati dal Piano economico finanziario.
Pertanto, necessariamente entro il 30 aprile 2016, i comuni dovranno approvare in Consiglio:

  1. il mantenimento della eventuale maggiorazione Tasi, entro il limite della misura applicata nel 2015 e solo per le fattispecie diverse da quelle abolite (co. XXX della Legge di stabilità 2016);
  2. eventuali riduzioni di aliquote o ampliamento di agevolazioni tributarie. Si ricorda che sono escluse dal blocco le entrate di natura extratributaria, come il Cosap (canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche), ma non il canone di pubblicità, considerata dalla Corte Costituzionale entrata tributaria che quindi soggiace al blocco;
  3. le delibere tariffarie TARI, che – nel caso di non disponibilità del Piano finanziario del servizio di gestione rifiuti urbani relativo al 2016 – potranno essere aggiornate successivamente entro il termine del 31 luglio previsto per la salvaguardia degli equilibri di bilancio (art. 193, co.3 TUEL), al fine di ottemperare all’obbligo di integrale copertura dei costi del servizio.

Infine, ai fini della quantificazione del FSC 2016 e di tutte le variabili che su di esso insistono (in particolare l’aggiornamento dei fabbisogni e delle capacità fiscali standard che incidono sulla quota perequativa 2016), sono attese nelle prossime settimane le determinazioni della nuova Commissione tecnica per i fabbisogni standard. Sul sito dell’Ifel verranno pubblicati i dati via via disponibili per una più precisa quantificazione del FSC. Va comunque ricordato che precisare che la legge di stabilità 2016 non contiene ulteriori tagli ai Comuni e i minori gettiti derivanti dalla manovra fiscale 2016, riconducibili soprattutto all’esenzione Tasi sull’abitazione principale e Imu sui terreni agricoli, verranno totalmente ristorati da compensazioni di importo pari al minor gettito conseguito, che si aggiungono “a valle” del FSC oggetto di calcolo. Per la quantificazione del ristoro derivante da fattispecie agevolative minori (riduzione comodati gratuiti, riduzione per affitti a canone concordato, esenzione per abitazioni appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari) si dovrà fare riferimento a dati di specifica conoscenza locale, aggiungendo anche questi ultimi a valle del FSC.

Vanno invece considerate come assegnazioni statali autonome:

  • la compensazione del gettito da fabbricati D per effetto del regime più favorevole introdotto con i commi 21-23, indicata in complessivi 155 mln. di euro al co. 24 (nuovo regime fiscale degli immobili cd “imbullonati”);
  • il ripristino dei tagli subiti per il cambiamento del regime di prelievo sui terreni montani 2014-15, ora abolito.

Proroga termine approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP)
La Stato-Città di ieri ha anche risolto il problema della natura del termine per l’approvazione dell’aggiornamento del Dup, fissato al 29 febbraio prossimo, chiarendo che trattasi di termine meramente ordinatorio. Sempre sul punto relativo al Dup, la delegazione dell’Anci, ha auspicato “un alleggerimento e una semplificazione degli adempimenti formali contenuti nel Documento di Programmazione che rischiano di essere replicati in altri allegati obbligatori al bilancio di previsione”, riscontrando una sostanziale condivisione da parte del Governo.

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