Auto blu: nei ministeri meno 100 in un anno, da 159 a 59

“Le auto blu con autista dei ministeri si sono ridotte di circa i due terzi, scendendo dalle 159 del 2014 alle 59 del 2015”. Così il Ministro della p.a., Marianna Madia, parlando ieri in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Quindi in un anno si è registrata una riduzione di 100 vetture, considerando il ‘parco’ oggetto del decreto sui tagli.

Guardando al complesso, spiega Madia fornendo i nuovi dati sul censimento, lo scorso anno il numero delle auto presso le p.a. è passato da 66.619 a 21.769.

Qui di seguito il testo completo dell’intervento pronunciato ieri dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, in Commissione Affari Costituzionali della Camera:

“Lo scorso anno il parco auto delle pubbliche amministrazioni si è ridotto di circa un terzo passando da 66.619 del 2014 a 21.769 del 2015.Tuttavia, per un raffronto dei dati occorre tener presente che:

  • a) i criteri di rilevazione non sono del tutto coincidenti visto che quelli del censimento 2015 sono più stringenti in base al Dpcm 2014;
  • b) le percentuali di risposta al censimento 2015 non sono ancora complete: se il 100% delle amministrazioni centrali ha immesso i propri dati, la percentuale complessiva di risposta scende al 43,4% pari a circa 4.444 soggetti. A pesare è soprattutto la mancata risposta di molti enti di ridotte dimensioni e dei comuni non capoluogo ( 32,5%); molti di questi non si sono registrati, ma sono anche molto piccoli e quindi presumibilmente non hanno auto.
  • Lo scorso anno c’è stato un dimezzamento delle autovetture in uso alle amministrazioni centrali dello Stato – ovvero Presidenza del consiglio, ministeri, avvocatura dello Stato e organi di rilevanza costituzionale (Csm, Corte dei Conti, Consiglio di Stato)  – che sono scese da 567 del 2014 a 274 del 2015. In particolare le auto blu con autista dei ministeri si sono ridotte di circa due terzi scendendo da 159 del 2014 a 59 del 2015. Il dato è reale perché la percentuale di risposta è stata del 100%.
  • Poiché precedenti interventi del legislatore sono stati travolti dalla giurisprudenza costituzionale, si è deciso di arrivare a un accordo in Conferenza unificata con gli enti territoriali, vincolati dal Dpcm del 2014 solo a comunicare il numero delle auto. Con un’intesa siglata il 17 dicembre 2015 in Conferenza Unificata si è deciso di operare una riduzione del 25% delle autovetture  di servizio con autista anche per gli enti territoriali, visto che oltre l’80% delle 65mila auto blu circolanti in Italia è in servizio ad Asl, Enti territoriali e Regioni.
  • Sono escluse dalla rilevazione e dai tagli le autovetture blindate per ragioni di sicurezza e protezione personale e quelle dei corpi di polizia, compresa la polizia penitenziaria. Con il contributo di tante Pa il censimento è online dal 1° febbraio.  Le amministrazioni potranno integrare i dati mancanti entro e non oltre il 29 febbraio di quest’anno. Dopo tale scadenza il Dipartimento della Funzione pubblica comunicherà l’elenco delle amministrazioni inadempienti, che non potranno effettuare spese complessive annuali di ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per il 2013 per l’acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture nonché per l’acquisto di buoni taxi.
  • Per quanto riguarda i ministeri, al netto di quelli che hanno contratti di noleggio e leasing in essere che rimarranno fino alla naturale scadenza (Mef e Miur), si evidenziano 2 situazioni particolari: il Mit con 115 auto gestisce il Servizio automobilistico delle amministrazioni centrali assegnando in uso esclusivo alle alte cariche dello Stato le auto necessarie allo svolgimento dei compiti istituzionali; il Mibact con 46 auto, di cui 45 a disposizione di uffici/servizi senza autista destinate ai sovrintendenti a livello locale.
  • Con una lettera inviata ai ministri ho ricordato, sulla base del Dpcm del 2014, che:
    a) le amministrazioni pubbliche non possono avvalersi ad alcun titolo di autovetture di altre amministrazioni per il trasporto di persone a uso esclusivo e non esclusivo;
    b) è vietato assegnare auto di servizio in uso esclusivo a soggetti diversi da quelli previsti dalla normativa e che, in caso di utilizzo delle auto in uso non esclusivo, le ragioni di servizio non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro;
    c) è necessario comunicare le modalità di riduzione delle auto di servizio per procedere alla quantificazione dei risparmi ottenuti. La norma infatti prevede la dismissione delle auto o a titolo oneroso o a titolo gratuito alle Onlus iscritte nell’anagrafe unica.
  • Questo è il lavoro che in modo serio e puntuale  il governo ha avviato, fin dal suo insediamento, per la riduzione delle auto blu. Non ho, come ministero, strumenti coercitivi di controllo ma penso che la pubblicazione online dei risultati della rilevazione dal 1° febbraio sia un importante strumento di trasparenza in grado di attivare il controllo sociale. Al riguardo sono disponibile  a recepire proposte da tutti i gruppi parlamentari per rendere più stringente questo percorso con la consapevolezza che, dopo il monitoraggio, siamo arrivati a un momento in cui le norme potrebbero anche essere migliorate . E’ evidente però che  non sono disposta a mettere in discussione un piano che dura da due anni e che sta producendo risultati.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *