Assunzioni straordinarie con i proventi delle multe

Fonte: Italia Oggi

I proventi delle multe stradali ora possono essere utilizzati per procedere ad assunzioni di personale straordinario ma anche per potenziare i servizi esterni di vigilanza acquistando strumenti e finanziando l’attività operativa con progetti premiali. Ma restano pur sempre interdette alcune spese correnti non strettamente legate al dettato legislativo del riformulato articolo 208 del codice stradale. Lo ha chiarito la Corte dei conti, sez. Toscana, con l’interessante delibera n. 104 del 15 settembre 2010. A seguito della riforma estiva del codice stradale, ovvero la legge n. 120/2010, l’art. 208 cds ha cambiato fisionomia allargando la capacità di intervento gestionale di comuni e province o meglio affinando i vincoli di destinazione dei proventi contravvenzionali. Con le linee guida appena approvate dai giudici contabili toscani vengono fornite istruzioni dettagliate sulle modalità di trattamento dei proventi e sulla loro qualificazione corretta. L’art. 208 del codice, esordisce la nota, vincola i proventi relativi alle sanzioni stradali a determinate finalità perseguendo obiettivi di natura contabile e di sicurezza stradale. Stante l’incertezza di questi proventi, di per sé aleatori e non programmabili, il legislatore ha voluto evitare di collegare per quanto possibile questi introiti alle spese correnti e di natura stabile. Ma questa indeterminatezza si riflette anche nella regolarità della gestione contabile delle multe che è condizionata dal differenziale tra l’accertato ed il riscosso. A parere dei giudici il principio di cassa ovvero la valutazione in bilancio al momento dell’effettivo incasso non risulterebbe corrispondente a corretti principi contabili essendo preferibile la costituzione di un fondo svalutazione crediti. Ma sono soprattutto le nuove opportunità di spesa che hanno interessato i magistrati nella redazione delle linee guida. Specifica infatti la nota che ora una quota imprescindibile del 50% dei proventi spettanti agli enti locali deve essere destinata alle finalità previste dalla legge ovvero segnaletica stradale, potenziamento del controllo e della sicurezza anche con assunzioni a termine e progetti ad hoc. Gli enti locali restano obbligati ad una delibera annuale sulla destinazione dei proventi, coerente con le nuove previsioni ed inoltre dovranno trasmettere al ministero per via informatica, una relazione annuale sui proventi con dettaglio sulle multe per eccesso di velocità. Ma è soprattutto sul vincolo di destinazione del denaro che i magistrati toscani hanno fornito maggiori indicazioni. Circa le assunzioni stagionali a progetto la riforma elimina ogni dubbio interpretativo. Dal 13 agosto 2010 è possibile destinare quote dei proventi contravvenzionali per finanziare l’assunzione di personale straordinario di vigilanza. Altra questione complessa riguarda l’incentivazione del personale di polizia municipale che svolge servizio prevalentemente serale o notturno prolungando l’orario di lavoro. Al riguardo, specifica la nota, esistono due diverse correnti interpretative. Da una parte il ministero dell’interno che ammetteva questa pratica e dall’altra il parere contrario dell’Aran. «Oggi la questione va vista alla luce delle modifiche apportate dalla legge 120/2010 e, in particolare, va analizzata la possibilità di far rientrare tale spesa nel concetto di potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni». In pratica a parere della Corte dei conti Toscana la ratio della riforma si riferisce ad un potenziamento dell’attività lavorativa anche del personale già in servizio con possibilità di finanziare con i soldi delle multe il prolungamento dell’orario di lavoro dei dipendenti ed il maggior disagio degli operatori (turno, lavoro straordinario, flessibilità orario). Circa la previdenza integrativa la riforma consolida un orientamento ormai stabile che ammette a questo beneficio anche gli operatori di polizia locale previo accordo sindacale decentrato integrativo. Ma non tutto quello che riguarda i vigili può essere finanziato dalle multe. Restano escluse per esempio le spese per l’acquisto del vestiario e di manutenzione dei mezzi. Ma risultano finanziabili, infine, anche gli impianti di illuminazione stradale con esclusione delle conseguenti bollette per il consumo elettrico.

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