Appena tre giorni per l’Imu

Fonte: Italia Oggi

Tutta l’Imu in tre giorni. Sembra un nuovo slogan fiscale, ma in realtà è il tempo che davvero quest’anno tutti i contribuenti avranno a disposizione per calcolare e versare il saldo Imu 2013. E soprattutto gli operatori «professionali», poco o tanto «massivi» che siano. Questo è quello che emerge dalla lettura del testo definitivo del dl 102 del 31 agosto scorso, convertito nella legge 28 ottobre 2013 n. 124, in G.U. n. 254/2013.

Il bilancio dei comuni. L’art. 8, comma 1, del decreto 102 convertito consente ai comuni di approvare il bilancio annuale di previsione 2013 entro il 30 novembre prossimo. Questo significa che fino a tale data possono essere riviste le regole di tutti i tributi comunali, a cominciare dall’Imu, che incidono sulle finanze dell’ente locale. A parte il paradosso (ormai divenuto la regola) di approvare un bilancio di previsione quando ormai l’anno interessato volge già al termine, è da evidenziare che sono state prese in considerazione le esigenze dei comuni, ma sono stati disattesi i più elementari diritti dei cittadini contribuenti.

Aliquote e regolamenti Imu. Il comma 2 dello stesso art. 8 dispone che le deliberazioni di approvazione delle aliquote, delle detrazioni e dei regolamenti inerenti l’Imu acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione sul sito istituzionale di ciascun comune (non più del ministero dell’economia), pubblicazione che deve avvenire entro il 9 dicembre prossimo. Se tale termine non viene rispettato, si applicano gli atti adottati per l’anno 2012.

Le novità Imu per il saldo. Che i comuni rimetteranno mano ai regolamenti e/o ritoccheranno le aliquote e le regole da considerare in sede di saldo per il 2013, è quasi scontato in quanto:

  • l’art. 2 del decreto modifica le regole di imponibilità o esenzione per varie tipologie di immobile (i beni-merce delle imprese costruttrici, gli alloggi popolari Iacp e simili, le unità immobiliari delle coop edilizie adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, le abitazioni del personale in servizio permanente effettivo delle forze armate, di polizia, dei vigili del fuoco ecc.; tutte situazioni per le quali, oltretutto, è anche richiesta la presentazione di una apposita dichiarazione al comune);
  •  l’art. 2-bis introduce nel sistema Imu, intanto per la sola seconda rata 2013, la possibilità per i comuni (con apposite regole e con riferimenti anche reddituali Isee) di equiparare all’abitazione principale le unità immobiliari e relative pertinenze (tranne quelle classificate in A/1, A/8 e A/9) concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori-figli e viceversa) che le utilizzano come abitazione principale, appunto.

Il termine di pagamento. Nonostante i notevoli slittamenti in avanti delle scadenze di approvazione delle regole comunali per il saldo Imu, e le molte novità di cui tener conto, il termine di pagamento è rimasto fermo al 16 dicembre. Allora è il caso di dare uno sguardo al calendario per rendersi conto della tempistica che attende i singoli contribuenti ma soprattutto chi per loro (professionisti, caf, associazioni di categoria ecc.) prepara l’adempimento dovendo soddisfare a una quantità di richieste, e non a un singolo conteggio:

  • le regole Imu per il saldo 2013 vengono approvate dai comuni entro sabato 30 novembre e sono pubblicate sul sito dell’ente entro lunedì 9 dicembre;
  •  questo significa che fino a martedì 10 dicembre non si può avere la certezza di dover seguire le nuove regole approvate (se la pubblicazione avviene entro tutto il giorno 9) o quelle relative al 2012 (se la pubblicazione sul sito non avviene entro il 9);
  •  ci si può portare avanti, dal 2 al 9 (ma weekend 7-8 escluso), visitando più volte i siti dei comuni per vedere se l’ente pubblica regolamenti e delibere già in questi giorni, ma occorre avere tempo e personale da dedicare allo scopo (e magari anche per fare qualche telefonata agli uffici tributi di ciascun ente per sapere se una nuova regolamentazione è in corso di pubblicazione, o se invece l’ente ha lasciato ferme le deliberazioni già fatte nei mesi scorsi, per esempio in settembre o ottobre);
  • se si è bravissimi ed efficientissimi, e si hanno a disposizione ore straordinarie, si riesce in tutto martedì 10 a scaricare tutte le normative di tutti i comuni che interessano, e a leggerle e acquisirle anche mentalmente, e ad aggiornare (manualmente, è evidente, visti i tempi) gli archivi delle aliquote dei propri software;
  •  rimangono solo tre giorni, da mercoledì 11 a venerdì 13, per riesaminare tutte le situazioni soggettive e oggettive del 2013 di tutti i contribuenti e dei loro immobili, considerare ed eventualmente rettificare i conteggi fatti in sede di acconto, stampare e ricontrollare, e infine emettere i modelli di pagamento definitivi;
  • il tutto per poter chiamare i contribuenti a raccolta (tutti insieme?…) per il lunedì 16, in modo che effettuino il pagamento entro lo stesso giorno.

Decidere subito la proroga. È diventato ormai quasi superfluo tirare in ballo lo Statuto del contribuente che impone variazioni decorrenti solo dall’anno successivo e almeno 60 giorni di tempo tra la fissazione di un adempimento e la sua scadenza (art. 3 della legge 212/2000). Per una questione di rispetto dei cittadini contribuenti e di chi lavora per loro e di dignità dello stesso legislatore, una proroga della scadenza dal 16 al 23 (quanto meno) dicembre, consentirebbe di adempiere con un minimo di certezza.

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