ANCI: “Incontro urgente con il premier, Comuni in difficoltà sulla spesa corrente”

“Abbiamo segnalato con forza al Governo che la Legge di Bilancio 2018 e quest’ultima conversione del decreto legge sono probabilmente l’ultimo treno in cui possono trovare accoglienza le richieste che ANCI ha presentato in questi mesi all’esecutivo e per le quali il presidente Decaro ha chiesto un incontro al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un incontro al quale prenderà parte una delegazione di sindaci dell’Associazione e delle Città Metropolitane”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI e sindaco di Catania Enzo Bianco al termine della Conferenza Unificata riunitasi giovedì pomeriggio al Ministero per gli Affari regionali.

Le difficoltà per i Comuni nel reperire risorse

“Siamo in una condizione drammatica per quanto riguarda le spese correnti – ha proseguito Bianco – a causa di un complesso di norme che rendono difficilissimo ai Comuni trovare le risorse necessarie per assicurare  l’ordinaria amministrazione. Mentre abbiamo risorse, talvolta importanti, per spese di investimento, la condizione drammatica riguarda la vita di ogni giorno delle città e dei comuni italiani”.
Per questo, “l’ANCI – ha confermato Bianco – ha formulato richieste per allentare la pressione e per questo chiediamo con forza un incontro con il presidente del Consiglio”.
Il sindaco Bianco ha poi annunciato che nei prossimi giorni ANCI sarà ascoltata, insieme ai rappresentanti di UPI e Regioni, presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato e, anche in quella sede, i sindaci insieme al presidente Decaro, chiederanno che le questioni poste da tempo dall’Associazione dei Comuni trovino una soluzione proprio nella prossima Legge di Bilancio.

Slitta al 9 novembre il parere delle Regioni sulla Legge di Bilancio 2018

Nel frattempo slitta al 9 novembre il parere delle Regioni e delle autonomie locali sulla Legge di Bilancio 2018. La decisione è stata assunta nel corso della Conferenza Unificata del 2 novembre, a seguito della specifica richiesta della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI. “Ad oggi non ci sono le condizioni minime per un’intesa da parte delle Regioni perché significherebbe, con i numeri attuali, intervenire ancora una volta o sui Lea o su altre voci della sanità”. Ad affermarlo è il vicepresidente della Conferenza delle  Regioni Giovanni Toti, al termine della riunione del 2 novembre dedicata alla legge di bilancio. “Occorre trovare ancora un accordo per almeno 300 milioni per la parte non sanitaria relativa agli investimenti che riteniamo indispensabili per le regioni e per l’intero paese”, ha continuato Toti aggiungendo che  anche riguardo alla sanità “siamo molto lontani sul Fondo sanitario che nominalmente aumenta, ma su cui viene caricato l’intero gravame del rinnovo del contratto” in sanità e che dunque di fatto “diminuisce di centinaia di milioni di euro a discapito delle prestazioni ai cittadini.  Ci auguriamo – ha concluso Toti –  una sintesi virtuosa per arrivare a dare un parere favorevole”.
“Il testo della Legge di Bilancio è stato puntualmente attenzionato non soltanto dalla commissione Finanze e Salute, perché alla fine ci sono due grandi spazi dei quali trattare, sulla sanità e sulla non sanità”, lo ha detto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine della Conferenza. “Sulla sanità ci sono ancora delle criticità, quindi utilizzeremo ancora questa settimana per cercare di superarle e trovare dei punti di equilibrio, come abbiamo sempre fatto – ha aggiunto Serracchiani -. Cercheremo di fare la nostra parte rispetto alla legge di stabilità, consapevoli però che questo è il momento in cui dobbiamo rilanciare anche sulla crescita e sugli investimenti. La sanità sta affrontando anche sfide nuove, quindi abbiamo la necessità di rifare in qualche modo i conti, anche prevedendo risorse in più”.
Più critico l’assessore lombardo all’Economia e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia: “Il parere lo daremo la settimana prossima, ma segnaliamo alcune criticità per la parte non sanitaria e per  quella sanitaria.

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