Alt all’Imu, caccia alla copertura

Fonte: Il Sole 24 Ore

Superamento dell’Imu 2013 e avvento della nuova tassa unica federale, sul modello service tax, dal 2014.

Con il probabile ricorso, per completare la copertura, anche a un aumento dei carburanti e a una sanatoria del contenzioso contabile relativo alle new slot, oltre all’extragettito Iva derivante dall’anticipo di una nuova tranche di ritardati pagamenti della Pa. Anche se fino a ieri, a tarda sera, la trattativa no-stop tra il Governo e la sua “strana maggioranza” non aveva ancora portato alla completa definizione della mappa delle risorse necessarie per l’azzeramento di entrambe le rate di quest’anno con il decreto da varare oggi (o domani).

Anche per questo motivo, per tutta la giornata l’ipotesi più gettonata è rimasta quella di un intervento in due tappe: azzeramento del versamento di giugno subito e annuncio dello stop di quello di dicembre da definire però solo più avanti. Ma dopo il vertice serale tra il premier, Enrico Letta, il vicepremier, Angelino Alfano, il ministro Fabrizio Saccomanni e Renato Brunetta (Pdl), la quadratura del cerchio per la soluzione unica sembrava più vicina. Nessun dubbio sulla cancellazione della rata di giugno. Che potrebbe però non riguardare i terreni agricoli per i quali il versamento fin qui sospeso della rata verrebbe effettuato unitamente al saldo.

I 2,4 miliardi necessari per l’operazione arriverebbero anche dall’aumento dei carburanti per 500 milioni nel 2013. Prevista anche, ripescando una norma della Finanziaria 2006 sulla definizione delle liti agevolate con la Corte dei conti, la definizione delle multe per 2,5 miliardi comminate alle società che gestiscono le new slot (sanatoria agevolata al 20% che potrebbe salire al 30%). Il presidente di Confindustria sistema gioco Italia, Massimo Passamonti, sottolinea che «l’aumento delle tasse del gioco è argomento demagogico, la cui efficacia è tutta da dimostrare». A completare il pacchetto l’extragettito Iva per 1 o 1,2 miliardi, derivante dalla nuova tranche di 10 miliardi di pagamenti arretrati della Pa.

Per lo stop definitivo alla rata Imu di dicembre sull’abitazione principale, invece, ieri non era stato ancora del tutto superato lo scoglio delle coperture. Tra le opzioni esaminate, come detto, anche un aumento dei carburanti per complessivi 3-3,5 miliardi. Ma, alla fine del vertice serale da palazzo Chigi, dalle parole di Brunetta trapelava ottimismo: «Stiamo lavorando seriamente perché domani (oggi per chi legge ndr) si possa tenere il Consiglio dei ministri», ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera. La soluzione di compromesso (anche nel caso di un’operazione in due tappe) potrebbe essere trovata su una cancellazione della seconda rata non per tutti: introducendo come discrimine il valore della rendita catastale ma prevedendo che chi sarà chiamato alla cassa vedrà dimezzarsi il saldo del 50%, sempre in relazione al valore della rendita stessa.

Tra le altre misure in menu, l’abolizione per il 2013 della seconda rata Imu sugli immobili invenduti e sfitti (su cui è stata versata la rata di giugno) che verrebbero totalmente esentati dall’imposta dal 2014. Dovrebbero poi scattare le agevolazioni per l’abitazione principale (200 euro di franchigia più 50 euro per ogni figlio residente nonché l’aliquota ridotta) per le cooperative edilizie a proprietà indivisa, in sostanza ai soci che utilizzano l’immobile come abitazione principale (alloggi popolari). Agevolazioni che verrebbero estese all’unico immobile posseduto dal personale delle forze armate in servizio e dal personale di polizia ad ordinamento militare.

Le risorse verrebbero garantite dalla riduzione della cedolare secca sugli immobili concessi in affitto, che per i contratti scenderebbe dal 19 al 15%. E in deroga allo Statuto del contribuente avrebbe effetto retroattivo con decorrenza, dunque, dall’anno d’imposta in corso. Ritorna poi l’Irpef sulle case sfitte a disposizione (seconde, terze case e via dicendo) ma solo in parte: gli immobili non locati torneranno nell’imponibile Irpef delle relative addizionali nella misura del 50 per cento. Quanto alla service tax, il dispositivo dovrebbe essere definitivo con un successivo provvedimento o con la legge di stabilità. Nel caso in cui, per lo stop alle due rate dell’Imu 2013, scattasse con un’operazione in due tempi verrebbe probabilmente riscritta la norma in vigore sulla Tares maggiorata, in calendario a dicembre.

Riforma tra coperture e agevolazioni

IRPEF E ACCISE
L’aumento dell’accisa sui carburanti dovrebbe garantire 500 milioni per coprire lo stop alla prima rata Imu. Torna poi l’Irpef sulle case sfitte ma solo in parte: gli immobili non locati faranno parte dell’imponibile anche per le relative addizionali, ma nella misura del 50%

GIOCHI
Ripescando una norma della Finanziaria 2006 sulla definizione delle liti agevolate con la Corte dei conti, si punterebbe alla sanatoria delle multe (per 2,5 miliardi) comminate alle società che gestiscono le new slot (al 20% che potrebbe salire al 30%)

PAGAMENTI PA
Lo sblocco anticipato di 10 miliardi per i pagamenti Pa alle imprese (metà del flusso 2014) farebbe quadrare i conti per la copertura dei mancati introiti dell’Imu 2013. Garantendo un maggior gettito Iva di 1,2 miliardi da utilizzare a copertura dello stop alla rata di dicembre

DEDUZIONI
Per imprese e professionisti dovrebbe arrivare la deducibilità Imu al 50%, ma solo ai fini Ires e Irpef, mentre resterebbe esclusa l’Irap. Lo sconto avrà effetto retroattivo sull’anno d’imposta 2013, ma non sarà utilizzabile da subito con gli acconti di novembre

ESENZIONI
Tra gli interveti l’abolizione della seconda rata Imu sugli immobili invenduti e sfitti delle imprese di costruzione (su cui è sta versata la rata di giugno). Che verrebbero totalmente esentati dall’imposta dal 2014.fino a quando permangano entrambi i requisiti (invenduti e sfitti)

CEDOLARE SECCA
Il Governo punta anche ad alleggerire le tasse sugli affitti concordati di abitazioni: la cedolare secca passerebbe dal 19 al 15 per cento. Nelle attese di Palazzo Chigi il taglio avrebbe un effetto virtuoso su chi intende accettare canoni minori a fronte di minori imposte

 

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