Alfano: «Campi rom da smantellare»

Fonte: Il Sole 24 Ore

«Accordo con i sindaci sui campi rom» annuncia con un tweet il ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo una riunione con i vertici dell’Anci. Il tema ritorna nell’agenda politica perchè non mancarono alcune frizioni tra Alfano e i Comuni dopo la tragedia della filippina travolta a Roma da un’auto guidata da tre rom che non si erano fermati a un posto di blocco della Polizia di stato. L’intesa di massima, sancita ieri, dovrà tuttavia essere sancita di contenuti e dettagli operativi. Non è certo l’idea del leader della Lega, Matteo Salvini, di passare con le ruspe. L’intervento concordato ieri tra Alfano e i sindaci è rivolto a tutti i campi e a tutte quelle situazioni di degrado che mettono a rischio la pubblica sicurezza. «Superare i campi rom significa superare quelli esistenti per avere soluzioni più civili, nessuno ha in mente le ruspe di Salvini» conferma il presidente dell’Anci, Piero Fassino. Il governo, ha aggiunto, «creerà un fondo apposito sulla base del quale Comuni e Prefetture faranno gli interventi». Secondo Alfano ci sarà anche un “patto di emersione” tra i Comuni e i Rom: chi accetta attraverso il patto le regole di legge potrà avere una soluzione abitativa. Chi no – ha sostenuto Alfano – sarà rimpatriato.
Resta poi il tema dell’accoglienza. Su questo piano tutti i presidenti di Regione, con l’esclusione di Veneto, Liguria e Lombardia, hanno ribadito la necessità dell’equidistribuzione dei migranti sul territorio. Dice Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte: « La deroga al patto di stabilità per i Comuni che accolgono immigrati è stata sostenuta da Alfano e ora dovrà essere decisa dal Governo nel suo complesso». Le Regioni, ha sottolineato, «sono pronte ad attuare il piano di accoglienza concordato con il Viminale e la posizione contraria di alcuni governatori è soltanto politica». Al question time in Parlamento, in mattinata, Alfano ha fatto notare che «entro luglio si deve chiudere la partita dell’agenda Juncker sull’immigrazione e questo è il primo risultato del Consiglio dei ministri dell’Interno a Lussemburgo» svoltosi martedì. 

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